SHAKTI, LAKSMI…DONNA!

laksmi poster

Da bambina ero sicura che crescendo sarei diventata un maschio; era la mia più grande aspirazione e spesso pensavo a come l’avrebbe presa mia madre! Non mi piaceva molto giocare con le bambole, preferivo passare il tempo con i bambini e consideravo le amichette delle “smorfiose”…Anche da adolescente vestivo in maniera sciatta, senza truccarmi e pensando: “Se piaccio deve essere per il mio carattere, per quello che ho da dire.” Ritenevo fosse una debolezza, indice di vanità e frivolezza, l’attenzione femminile all’estetica, una triste arma per attirare gli altri.

Questo desiderio era probabilmente dovuto alla difficoltà nell’identificarmi con i modelli femminili proposti dalla società: sgallettata buona solo per la peggiore televisione, manager in carriera o casalinga frustrata. Ma da dove viene questa idea distorta della donna? Altra tiritera che si sente continuamente: “gli uomini e le donne sono uguali”… Ma cosa significa?..perchè non è che a me piacerebbe poi tanto avere i baffi e le gambe storte e pelose!…Abbiamo lottato tanto in Occidente per i diritti delle donne (questo è vero!) per ottenere cosa? Di lavorare tutte le ore che lavora un uomo, di essere aggressiva come solo un uomo sa essere, di vestirci come un uomo? Non sarà forse che ad un certo punto abbiamo sbagliato strada ed invece di esaltare la meraviglia dell’essere donna, per un complesso d’inferiorità, per non l’aver mai provato a vivere appieno la nostra natura, in preda alla confusione, ci siamo ridotte a voler essere dei “maschi mancati” (nel migliore dei casi tra l’altro!) o degli oggetti sessuali? In entrambi i casi manca un’identità propria, il termine di paragone è sempre quello maschile, o come l’uomo o per il piacere dell’uomo.

D’altra parte la nostra cultura non è stata in grado di supportarci proponendo dei modelli da seguire. Come poteva essere possibile se neanche noi credevamo fino in fondo alla grandezza di quelle poche figure che faticosamente sono venute alla luce? Mai è stata accettata dalla moderna società occidentale l’esistenza di un potere divino “donna”…eppure nella natura tutto è regolato dal rapporto armonioso tra maschile e femminile…perché questo non è possibile con Dio? Perché proprio Lui, l’essere perfetto, dovrebbe privarsi di un aspetto che non ha fatto mancare alle sue creature?

In realtà è stato provato come nel periodo neolitico fosse forte il culto della Dea Madre; è andato poi progressivamente scomparendo guarda caso con il formarsi delle civiltà guerriere, di conquista, guidate da uomini. C’è voluto molto tempo perché venisse data un minimo di dignità a tutte le donne intorno al Cristo, per esempio; Maddalena e la stessa Maria…Dante, nella sua genialità, ne colse l’essenza, il ruolo di madre, di Colei che intercede presso il Figlio, donna straordinaria che rappresenta l’amore e nel suo Paradiso siede tra altre due figure femminili, Marta e Beatrice. Anche Michelangelo, nel Giudizio Universale, affianca Madre e Figlio, li pone sullo stesso livello, uno è complementare all’altro, non propone l’immagine tradizionale della madre con il bambino, il Cristo punisce con forza, la Madonna è piena di compassione.

Questi modelli non sono riusciti ad arrivare fino a noi e così ho cominciato ad apprezzare la mia ed altrui femminilità soltanto quando ne ho scoperto gli aspetti più interiori, profondi attraverso la meditazione di Sahaja Yoga e la conoscenza della cultura indiana, dove le caratteristiche divine sono raggiungibili dall’uomo perché le qualità che appartengono loro si trovano anche dentro di noi, più o meno risvegliate!

Non si direbbe ma la tradizione indiana è per le pari opportunità molto più della nostra; la deità maschile rappresenta in vari modi il sole, la mente, la ragione, l’azione, lo Yang, accanto a questa ce ne è sempre una femminile, la luna, il potere che sostiene detto shakti, lo Yin, a cui appartengono la sfera delle emozioni. Insieme sono gli aspetti complementari di un unico Uno, distinti ma non separati.

La Nascita di VenereAllora guardiamo cosa una donna può scoprire dentro di sè…ed una per tutte osserviamo insieme la figura di Shri Laksmi. Innanzitutto Lei nasce dal mare così come Venere in Occidente, mare che per primo ha portato la vita sulla terra; credo non sia un caso se il nome Maria (in ebraico Miriam) tragga proprio origine da questa parola. E quali sono i poteri dell’acqua che diventa così il suo elemento?

Come per piante, animali e uomini, l’acqua disseta, nutre, fa crescere, a livello grossolano e spirituale, trascina dolcemente con sé, come succede con il corso di un fiume…lava via le impurità e riflette, diventa specchio, modello per gli altri…l’acqua buona è quella pura….

Questi dunque dovrebbero essere i nostri compiti nei confronti di noi stesse, della famiglia e della società che è nata con le attività delle donne…mentre gli uomini uscivano per la caccia. E poi? Laksmi, oltre che seduta, viene anche rappresentata ritta in piedi su un fiore di loto…è quindi leggera, delicata, non lo schiaccia, non mette pressione su niente e nessuno…Allo stesso modo è solida e forte come una colonna…e che equilibrio per mantenere quella posizione! Il suo corpo è snello e il suo aspetto appare delicato con indosso il sari rosa ma anche determinato nei lunghi capelli neri…

donna in sariIl sari…cosa rappresenta il sari? Non è solamente l’abito tradizionale indiano; nella patria dello yoga tutto assume un significato profondo. Si tratta di una lunga stoffa che viene arrotolata intorno al corpo facendola passare sulla spalla sinistra ( non lontano tra l’altro dal nostro peplo greco o dalla tunica romana). Da un lato disegna un abito uguale per tutte, dall’altro differenzia ognuna con la sua varietà di colori, fantasie, trame e decorazioni, esaltando così le doti artistiche di chi lo tesse (e non di una fantomatica moda!) ed innalzando la donna ad opera d’arte! E’ dignitoso e casto, può essere indossato da donne magre e meno magre senza deformarne il corpo, anzi ingentilendolo! E poi ha il dono dell’umiltà perché, ormai vecchio, può essere utilizzato per altri mille scopi essendo essenzialmente un pezzo di stoffa! Per la vita di tutti i giorni poi, in India si usa anche il punjabi, altra grande trovata orientale…larghi e comodi pantaloni sotto, femminile casacca-vestito sopra!

Tornando a Shri Laksmi…le sue mani ornate di gioielli così si presentano: una offre benedizioni e dà sostegno…su la donna si fonda la società nel suo carattere più profondo, è lei che cresce i figli, è lei che si occupa delle relazioni in famiglia portando la pace…e cos’è il mondo se non una famiglia allargata?…Un’altra mano sparge denaro donando benessere e stabilità economica…se non si possono soddisfare i bisogni primari non si è in grado di porre l’attenzione sullo Spirito, avere soldi, però significa essere avari se non li si spendono per gli altri, per dare loro protezione dimostrando generosità. Le altre due mani tengono un fiore di loto, richiamo alla Madre Terra; oltre ad essere delicati, colorati, fragranti, nutrono gli insetti più brutti offrendogli anche rifugio, rappresentando così amore ed ospitalità.

Allora non dico di andare in giro in sari…volevo solo chiarire verso quali qualità, secondo me, la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta…così da sbocciare finalmente per quella che è la nostra natura. Donne…cosa aspettiamo a diventare delle Laksmi e a rimettere in piedi questo mondo che forse è mancato della mano femminile?

 

P.S. molte delle cose qui dette, più che farina del mio sacco sono riflessioni, da me condivise, di Shri Mataji Nirmala Devi.

 

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4 pensieri su “SHAKTI, LAKSMI…DONNA!

  1. Grazie Marta, vieni a leggere anche questo: http://robertasia.wordpress.com/2008/02/03/la-gioia-di-essere-donna-con-la-gonna/
    A proposito del sari non sarebbe male andare in ufficio con questo vestito e’ talmenbte semplice, comodo e femminile che perche no? vestirsi con questo o quel vestito non dovrebbe essere una scelta dovuta alle condizioni che stanno intorno a noi ma solo perche ci piace e ci vogliamo vestire bene e e essere belle. Sono molto attenta alla moda e vedo quali pezzi di abbigliamento sono trendy al momento, ma un 70% di questi non sono totalmente adatti a una vera donna. che ci crediamo o no. love, r.

  2. Ciao, avrei bisogno di un aiuto. Ho sentito parlare di un gruppo di seguaci di Khalil Gibran. Amano la natura, sono vegetariani, sono contro la droga, sono votati al permissivismo (?). Se ho capito bene questo gruppo ha origini americane. Qualcuno saprebbe indicarmi il nome di questa religione? Esiste un centro in Toscana? Grazie.

  3. Uno staff al femminile sta organizzando per dicembre p.v. una manifestazione con mostra fotografica ed espositiva di tessuti creativi, sugli abiti e costumi femminili nel mondo, passerella e presentazione di libri ed opere varie, dibattiti. Il sary pratico e significativo, aperto alle tessiture più raffdinate e creative, vi farà bella mostra di sè.
    Potete inviare qualsiasi proposta, segnalazione e suggerimento, nonché la vostra candidatura a indossasrli a: mille.donne@yahoo.it. Sarete contatatte/i al più presto.

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