Genera e nutri,
genera senza possedere,
nutri senza creare dipendenza,
guida senza dominare.
Questa è la virtù profonda.
Favore e disgrazia sono da temere.
Cosa significa: “Favore e disgrazia sono da temere” ? Il favore è cosa alta la disgrazia è cosa bassa. Imbattersi in questa è cosa spaventosa, perdere quello è cosa spaventosa.
Forse il DISTACCO è l’insegnamento più grande della cultura orientale perchè quello immediatamente più riconoscibile e stupefacente per noi che siamo così attaccati ai soldi, alla materia, attaccati alle persone, a noi stessi per quello che pensiamo di essere, quell’attaccamento che da tanti è anche confuso con l’amore… Il concetto che da noi però ci si avvicina di più è quello di ironia, che non è umorismo, che non è sarcasmo; impegnarsi a fondo nell’azione, portare avanti con convinzione ciò che si crede, ma poi essere anche in grado di non attaccarsi al risultato, affidare tutto e osservare gli eventi come se niente fosse stato compiuto da noi, con il saggio sorriso di chi riesce a vedere la vita come uno spettacolo di cui è attore, regista, spettatore. Anche con sè stessi significa avere continuamente a portata di mano un punto di vista esterno che ci aiuti a guardarci per poi migliorarci, per mantenere in tutte le situazioni un atteggiamento appunto ironico così che risulti più difficile muoversi agli estremi, rimanere invischiati in ciò che facciamo o ci accade. Allora gli estremi, il favore e la disgrazia non risulteranno più tanto spaventosi perchè non ci toccheranno. Heidegger pensava fosse possibile una vita ironica se solo riuscissimo a convivere con l’idea di morte, come inevitabile fine di tutte le cose a cui dunque risulta inutile perdere una vita dietro, quando l’unica cosa con cui identificarsi, immortale, è il nostro Spirito.
..non affidarsi al risultato ma vivere momento per momento, e sopratutto vivere con ironia e sorriso quei momenti di vita in cui si pensa di sapere…Maya docet.
Bellissimo articolo,
Namaste.