Shiva Tattwa: il principio del Sé

Lord ShivaNella tradizione indiana, lo Spirito è rappresentato dal Signore Shiva, la Deità che vive sul monte Kailash, completamente immerso in meditazione profonda e raggiante di gioia.
Egli è completamente distaccato.
Egli è vestito modestamente e non si cura delle cose mondane. Persino quando stava per sposare la Sua adorata Parvati, andò al ricevimento cavalcando un toro, seguito da ogni tipo di strana persona (con un solo occhio, senza naso e via dicendo).
Egli è così distaccato e puro che ogni cosa in Sua presenza è automaticamente purificata.
Questo principio eterno e divino (chiamato Shiva Tattwa in sanscrito) è riflesso dentro di noi nella forma di Puro Spirito.

Per esempio, se il sole è riflesso in uno specchio, non solo lo specchio è illuminato, ma succede che il sole è anche riflesso dallo specchio.  Mentre il sole può illuminare un sasso, ma non viene riflesso da esso.
Allo stesso modo negli esseri umani, il riflesso di Dio Onnipotente è espresso a secondo della loro personalità. Se essa è chiara, pura e innocente, il riflesso sarà pari a quello di uno specchio limpido.

Che cos’è il vostro Sè? E’ solamente gioia.
Possiamo dire che una persona è gioiosa se è capace di esprimere la propria personalità attraverso la gioia.
Una tale persona può anche dare tanta gioia, può essere spiritosa senza ferire nessuno, può vedere la bellezza nella cosa più piccola e apprezzare ogni dettaglio della creazione
.

Ora, un punto importante è fare la distinzione tra due concetti  che sono spesso confusi l’uno con l’altro: gioia e felicità.
Con il termine felicità può essere definito un senso di soddisfazione che viene dall’appagamento dei nostri bisogni che possono essere di origine materiale, emozionale, etc. dipendentemente dalla nostra attitudine. Così può esserci felicità, ma anche il suo opposto, in accordo con la realizzazione o meno dei nostri desideri. Diciamo che di solito la gente va alla ricerca della felicità.

Invece la gioia è uno stato del nostro essere di completa armonia e beatitudine (la beatitudine non è riservata solo ai santi del calendario!) che si manifesta da sé, senza dipendere da nient’altro. Persino nella nostra lingua, non esiste una parola che corrisponde all’opposto di gioia, ma esiste una parola che corrisponde all’opposto di felicità (ovvero infelicità)
In sanscrito gioia è chiamata Aananda. Invece Nir’aananda significa gioia pura e assoluta e corrisponde ad un sentimento onnipervadente e perenne di gioia incondizionata; questo è uno stato che è possibile raggiungere quando la nostra realizzazione è completa, quando noi diventiamo uno “Shiva completo”.

Monte Kailash

“Se la vostra attenzione è sullo Spirito, lo Spirito vi mostrerà solo le cose che vi danno gioia e beatitudine. Allora veramente realizzerete Swartha, perché realizzerete pienamente il significato dello Swa (Spirito).
Osservate come le parole sono state costruite così bene. I nostri antenati hanno fatto molta ricerca per trovare queste parole.
Swartha significa “ricerca del significato dello Spirito nel vero senso”.
Precedentemente le persone avevano pensato che Swartha significasse guadagnare denaro, fare altre cose così, ma nessuno ottenne beatitudine in quel modo.
Quando poi vi siete stancati di cercare in lungo e in largo, allora finalmente vi rivolgete verso il vostro vero Swa, verso il vostro vero Sé. ” (Shri Mataji 1995)

Perciò lo stato di gioia non può essere ottenuto dal raggiungimento di alcun particolare successo nella vita. Lo stato di gioia viene spontaneamente, è una naturale manifestazione del nostro essere.
Noi possiamo vedere questo stato espresso nei neonati. Essi sono puri e innocenti.
Naturalmente, anche noi possiamo raggiungere questo stato. A meno che noi non siamo così fortunati da essere rimasti puri tutta la vita, possiamo ricorrere ad un semplice modo: il risveglio della undalini (un’Energia di natura Divina che risiede nel nostro osso sacro), la quale ci purifica e ci permette infine di raggiungere lo stato di gioia completa e imperitura. Grazie a questa purificazione, la nostra attenzione può spontaneamente ritornare sullo Spirito e così noi possiamo arrivare a percepire la sua qualità intrinseca che è solo e soltanto beatitudine.

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4 pensieri su “Shiva Tattwa: il principio del Sé

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