Mazzini e la spiritualità d’Italia

I 150 anni dell’unità di Italia saranno celebrati l’anno prossimo, ma già sono cominciate diverse manifestazioni in tutto il Paese. I grandi eroi che hanno compiuto l’impresa di unificarlo sono riconosciuti: Garibaldi, Cavour, Mazzini. Di Garibaldi si sa molto; Cavour, aristocratico sotto lo Stato dei Savoia,  è indicato come il vero fondatore dell’ideologia che ha portato l’unificazione. Pochi sanno che il cuore pulsante, spirituale, del Risorgimento è stato Mazzini. Cavour e Garibaldi operavano sotto i comandi dei Savoia. Mazzini vi si è ribellato ed è stato escluso da ogni scelta riguardo la nuova Italia.

Perché Mazzini fu così importante per l’Italia?

 

Un ritratto di Mazzini

Un ritratto di Mazzini

E’ famoso per aver fondato la Carboneria, che non era una società segreta – egli infatti è sempre stato contro le associazioni segrete, era anzi convinto che tutto dovesse essere fatto alla luce del sole. La Carboneria era infatti un’associazione di pensatori liberi che solo si nascondevano dalle persecuzioni reali, e che per quanto possibile hanno interagito con la politica locale.

Ma Mazzini, in realtà, è molto importante per il suo lato spirituale, misconosciuto eppure fondatore di tutte le sue  idee. Egli era fortemente patriota. Era anche fortemente anticlericale – e questo in parte spiega il suo isolamento forzato. Ricordiamo che Garibaldi fu fermato al momento di annettere lo Stato della Chiesa, e quindi il suo potere temporale, al Paese unificato.

Mazzini si opponeva inoltre alla nuova ideologia comunista, prevedendo già nel 1860 ciò che sarebbe accaduto un secolo più tardi (“Operai, fratelli miei, siete voi disposti ad accettare una gerarchia di capi padroni della proprietà comune, padroni dello spirito per mezzo d’una educazione esclusiva, padroni dei corpi (…) Non è questo il rinnovamento dell’antica schiavitù? Non sarebbero quei capi, trascinati dalla teoria d’interesse che rappresenterebbero, e sedotti dall’immenso potere concentrato nelle loro mani, fondatori della dittatura ereditaria delle antiche caste?”)

Già all’epoca aveva previsto ciò che sarebbe diventato il capitalismo, ovvero un’idea seducente per la gente comune che avrebbe cercato di appagare sempre di più i desideri materiali, non trovando altro che insoddisfazione e continua ricerca di altri bisogni.

Ecco cosa scriveva nel 1860: “Tutte le scuole rivoluzionarie predicarono all’uomo, ch’egli è nato per la felicità, che ha diritto di ricercarla con tutti i suoi mezzi, che nessuno ha diritto d’impedirlo in questa ricerca, e ch’egli ha quello di rovesciare gli ostacoli incontrati nel suo cammino. E gli ostacoli furono rovesciati (…)

La condizione del popolo ha migliorato? (…) Ha peggiorato (…) In quasi tutti i paesi la sorte degli uomini di lavoro è diventata più incerta, più precaria. (…)Nondimeno le sorgenti della ricchezza sociale e la massa dei beni materiali sono andate crescendo. La produzione ha raddoppiato. (…) Perché non ha creato il benessere dei più, ma il lusso di alcuni? (…)

Non era il benessere lo scopo supremo della vita? Perché diminuirsene il godimento a vantaggio altrui? Questo pensiero diventò velocemente il pensiero d’ogni individuo verso ogni individuo; (…) e quando i propri diritti si trovarono in urto con quelli degli altri, fu guerra. (…)

In questa guerra gli uomini s’educarono all’egoismo, e all’avidità dei beni materiali esclusivamente. Gli uomini, chiamati a godere e non altro, tentarono ognuno la propria via. (…) A questo siamo oggi, grazie alla teoria dei diritti”.

E’ in quest’ultima parola la contrapposizione mazziniana. Egli infatti, al contrario di tutti, non vuole che l’uomo si basi sulla conquista dei Diritti individuali, che genera competizione e astio; invece, proclama che la realtà è nell’adempimento dei propri Doveri, e che non siano degli uomini, ma dell’Umanità tutta, in totale collettività di appartenenza. Perché questi Doveri sono universali, sono di tutti, sono dentro di noi, in ogni uomo sulla Terra, e questa radice comune è la Legge Divina.

La Spiritualità di Mazzini

 

Una foto di Mazzini

Una foto di Mazzini

Gli uomini, figli tutti d’un solo Dio, hanno ad essere qui in terra gli esecutori di una sola Legge – che ognuno d’essi, deve vivere, non per sé, ma per gli altri – che lo scopo della loro vita non è quello di essere più o meno felici, ma di rendere se stessi e gli altri migliori (noi dobbiamo consacrare la vita a scoprire coll’opera collettiva la Legge di Dio ed eseguirla, come ciascuno è dato, senza riguardo delle conseguenze che ne scendono all’individuo).

(…) Non dico che rinunziate a questi diritti, dico solo che non sono se non una conseguenza di doveri adempiti, e che bisogna cominciare da questi per giungere a quelli.

(…) I miglioramenti materiali sono essenziali, (…) perché la coscienza della vostra dignità e il vostro sviluppo morale non possono venirvi finché vi stiate, com’oggi, in un continuo duello con la miseria. (…) Dovete dunque cercare questo mutamento, per senso di dovere, non unicamente di diritto: cercarlo per farvi migliori, non unicamente per farvi materialmente felici. Dove no, quale differenza sarebbe tra voi e i vostri tiranni? Essi lo sono precisamente, perché non guardano che al benessere, alla voluttà, alla potenza. Farvi stabilmente meno infelici, voi non lo potete, se non migliorando. (…)

Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell’Umanità, nell’Universo che ci circonda, che lo manifesta  coll’ordine, coll’armonia, colla intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi. (…)

Predicate in nome di Dio. I letterati sorrideranno; dimandate ai letterati che cosa hanno fatto per la loro patria. I preti vi scomunicheranno: dite ai preti che conoscete Dio più ch’essi tutti non fanno, e che tra Dio, e la sua Legge, voi non avete bisogno d’intemediari. Il popolo vi intenderà e ripeterà con voi: Crediamo in Dio Padre, Intelletto ed Amore, Creatore ed Educatore dell’Umanità.

(…) Avete da una parte gente che dice: “Dio esiste, ma non potete fare niente più che ammetterlo ed adorarlo. La relazione tra lui e gli uomini, nessuno può intenderla o dichiararla. Lasciate le cose del Cielo al potere spirituale stabilito qualunque esso sia. La politica è una cosa, la religione un’altra” (…)

Avete d’altra parte uomini che vi dicono: “Dio è così grande, troppo superiore alle cose create, perché voi possiate sperare di raggiungerlo coll’opere umane. Che sono mai tutti gli interessi terreni a fronte della vita immortale? Pensate a questa. Soffrite? Benedite il Signore che vi manda quei patimenti. L’esistenza terrena è una prova.”

Di quei che così parlano, i primi non amano Dio; i secondi non lo conoscono. L’uomo è uno, direte ai primi, non potete troncarlo in due. (…) Ad ogni progresso di credenze religiose noi possiamo mostrarvi corrispondente nella storia dell’Umanità un progresso sociale: alla vostra dottrina d’indifferenza in fatto di religione, voi non potete mostrarci altra conseguenza che l’anarchia.

Agli altri che vi parlano del Cielo, scompaginandolo dalla Terra, voi direte che cielo e terra sono, come la via e il termine della via, una cosa sola. La Terra non è un soggiorno d’espiazione o di tentazione: è il luogo del nostro lavoro per un fine di miglioramento, del nostro sviluppo verso un grado d’esistenza superiore.

Dio ci creava non per la sua contemplazione, ma per l’azione: ci creava a immagine sua, ed Egli è Pensiero ed Azione, anzi non v’è in lui pensiero che non si traduca in azione.

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4 pensieri su “Mazzini e la spiritualità d’Italia

  1. Ciao Alex, hai analizzato l’aspetto più esterno dei veli con cui la maya circonda persone, luoghi, cose, tempi, avvenimenti del fluire dei cicli samsarici chiamato storia. Si tratta del politicamente corretto che bisogna pur sempre conoscere ed in qualche maniera diplomaticamente giustificare per vivere in armonia, diciamo, con l’opinone pubblica corrente. La discriminazione rimane in ogni caso necessaria e se per caso tu volessi indagare più a fondo gli aspetti nascosti ed occulti delle tre personalità da te citate e specialmente del Mazzini, ti consiglio di premunirti con molti bandhan.
    Con affetto.
    Claudio

  2. Fermiamoci a riflettere!
    Osservare che da sempre l’uomo saggio ha intuito che siamo ospiti della Madre Terra per gioire della creazione deve riempirci di amore e darci la forza per andare avanti alla ricerca del giusto equilibrio interiore, senza soffermarci ossessivamente sugli aspetti negativi della vita.
    La nuova Umanità attende l’equilibrio interiore, la forza, l’amore di tutti i cittadini del mondo.

    Dietro ogni nuvola nera c’è un bel sole ridente che illumina la mente, apre il cuore all’amore per creare il più grande capolavoro: un’Umanità illuminata ed illimitata.

  3. la via del miglioramento e dell’ascesa verso DIO e’cio’che siamo chiamati a fare….ci si perde dietro false identificazioni e inganni che riescono a catturare l’attenzione apparendo meraviglie da perseguire lontane dal nostro io. Dentro di noi c’e’ tutto cio’di cui abbiamo bisogno ,ma, la vita, le promesse, le tentazioni ci allontanano dal percepirlo. Se tene accorgi solox1attimo allora capisci quanto e’importante ascoltarsi. Mazzini e’stato1patriota che come tanti si e’ribellato all’ignoranza umana la stessa ignoranza che ti oscura la mente allontanadoti da te stesso.

  4. Non per nulla:
    « Ebbi a lottare con il più grande dei soldati, Napoleone. Giunsi a mettere d’accordo tra loro imperatori, re e papi. Nessuno mi dette maggiori fastidi di un brigante italiano: magro, pallido, cencioso, ma eloquente come la tempesta, ardente come un apostolo, astuto come un ladro, disinvolto come un commediante, infaticabile come un innamorato, il quale ha nome: Giuseppe Mazzini. »
    (Klemens von Metternich)

    Sì, è su Wikipedia. Ma la aggiunsi io 🙂

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