Ali, il leone di Dio

Ali ibn Abu Talib, 599-661 è stato il marito di Fatima, il padre di Hassan e Hussain e il genero e cugino del profeta Mohammed (Maometto). Ali fu l’unico uomo  nato nella Kaaba alla Mecca ( la “casa di Dio”, dove c’è un antico Shiva Lingam – la pietra nera – citato anche nei Purana come Mekk’eshwara Shiva) e all’età di nove anni il primo ad accettare l’Islam (che significa arresa a Dio).

Riverito come “comandante dei fedeli”, era rinomato per essere un devoto e coraggioso guerriero. Ali combatté a fianco di Maometto in quasi tutte le maggiori battaglie al fine di stabilizzare l’Islam. Nel corso della battaglia di Uḥud il Profeta gli affidò la sua spada personale a due punte, Dhū l-Fiqār (Quella che separa), che il comune nonno, Abd al-Muṭṭalib b. Hāshim, aveva rinvenuto nel pozzo contenuto all’interno della Kaʿba. Secondo una tradizione sciita, ʿAlī l’avrebbe maneggiata con destrezza e con essa avrebbe tagliato letteralmente in due, dalla testa all’inguine, un qurayshita che gli si era parato davanti. Al che il Profeta avrebbe esclamato: “Non v’è spada come Dhū l-Fiqār e non v’è eroe come ʿAlī!”.

Dopo la morte del profeta nel 632, a dispetto di Maometto che lo aveva scelto come successore, Ali non fu eletto come quarto Califfo (il primo Imam per lo sciismo) fino al 656. Infatti come parente maschile più prossimo, fu lui ad occuparsi del pietoso rito del lavacro del cadavere di Maometto al momento della sua inumazione, nella stessa stanza in cui il Profeta era vissuto. Per questo motivo egli non fu presente alla riunione che designò Abū Bakr a primo Califfo nella successione al Profeta.

Alla fine, dopo più di sei anni di lotte per il potere e guerre civili tra i sunniti e gli sciiti, Ali fu assassinato mentre pregava nella moschea di Kufa. Prima di morire, la tradizione sciita afferma che ʿAlī avrebbe nominato suo successore il suo primogenito Hassan. La tomba di Ali, il sacrario dell’Imam, è in una moschea a Najaf, in Iraq.

E’ stato oratore, poeta e un grande leader spirituale. Ali ha compilato un intera versione del Corano chiamata Mus’haf. Gli insegnamenti di Ali sono stati tramandati in un libro sciita chiamato “Nahj al-Balagha” –  considerato da molti come l’epitome di eloquenza, un capolavoro della letteratura araba e, per i musulmani sciiti, è secondo solo al Sacro Corano. Nahj significa maniera aperta, naturalmente, metodo o modo. Balaghah significa eloquenza, l’arte del bello stile e la comunicazione, la retorica.

Mohammed ha detto di lui: “io sono la città della conoscenza e Ali è la porta”.

Ecco alcuni detti di Ali riportati dal NAJHU-L-BALAGAH

“Nel dissenso sii come il cammello di giovane età, che non ha né dorso da cavalcare né mammella da mungere”

“L’incapacità è sventura. La pazienza è coraggio. Il disinteresse per le cose del mondo è ricchezza. Il timor di Dio è uno scudo”

“La sapienza è una preziosa eredità. Le buone maniere sono un abito sontuoso, un fregio. Il pensiero è uno specchio nitido”

“Il petto del saggio è lo scrigno dei suoi segreti. L’ilarità è la trappola per catturare l’affetto altrui. La sopportazione delle difficoltà è la tomba dei difetti. Chiedere per sapere è il mezzo per coprire i difetti. Chi si compiace di se stesso, deve sapere che molte saranno le persone che si adireranno con lui”

“Considerate con indulgenza gli errori dei virtuosi, poiché nessuno di loro erra senza che la mano di Allah sia nella sua, e lo alzi!”

“Nessuno cela nulla senza manifestarlo nelle parole che gli sfuggono di bocca e che gli traspaiono sul viso”

“Conciliati con la tua malattia finché essa si concilia con te”

“La migliore astinenza è nascondere l’astinenza”

“Sii generoso e non essere prodigo [dissipatore]! Sii moderato nello spendere e non essere avaro!”

“La più nobile ricchezza è l’abbandono del desiderio”

“O figliuol mio, guardati dal fare amicizia con lo stolto, ché, in verità, egli vuole recarti vantaggio, ma ti danneggia. E guardati dal fare amicizia con l’avaro, ché, in verità, egli t’abbandona nel momento in cui ne hai più bisogno. E guardati dal fare amicizia con il dissoluto, ché, in verità, egli ti vende per poco. E guardati dal fare amicizia col mendace, ché, in verità, egli è come il miraggio: t’avvicina il lontano e t’allontana il vicino”

“La lingua del saggio è dietro il cuore, e il cuore dello stolto è dietro la sua lingua”

“Una cattiva azione che ti rattrista è migliore, presso Allah, di una buona azione che t’insuperbisce”

“Il valore dell’uomo è nella misura dell’elevatezza dei suoi propositi, e la sua sincerità è nella misura della sua virtù, e il suo coraggio è nella misura della sua astinenza, e la sua castimonia è nella misura del suo onore”

“I più degni di perdonare sono i più capaci di punire”

“Se non è ciò che vuoi, ebbene, non dare importanza, comunque tu sia”

“Quando l’intelletto si completa, le parole [pensieri] diminuiscono”

“Nessuno di voi deve sperare se non nel suo Signore, e non deve temere che i suoi peccati, e nessuno di voi deve vergognarsi, quando gli viene chiesto ciò che non sa, di dire: “Non so”, e nessuno di voi deve vergognarsi, quando non sa una cosa, d’impararla. E vi raccomando la pazienza, ché, in verità, la pazienza rispetto alla fede è come la testa rispetto al corpo, e non v’è alcun bene in un corpo con cui non v’è testa alcuna, e nemmeno in una fede con cui non v’è pazienza alcuna”

“Arriverà un tempo in cui non sarà rispettato se non il delatore, non sarà amato se non il perverso, e non sarà considerato debole se non l’onesto.  In quell’epoca la gente considererà l’elemosina un danno, il rispetto dei vincoli di sangue un favore, e l’adorazione un mezzo per prevalere sugli altri.  In quell’epoca si governerà consigliandosi con le donne, facendo comandare i fanciulli e facendo provvedere gli eunuchi”

“Beato chi è piccolo presso se stesso, puro è il suo guadagno, retto il suo intimo, buono il suo carattere, elargisce il sovrappiù dei suoi beni, si astiene dal parlare invano, non fa del male alla gente, gli basta la sunnaħ, e non introduce alcuna bid°aħ [innovazione] nella religione”

“In verità, definirò l’Islam come mai nessuno l’ha mai definito prima di me. L’Islam è sottomissione, la sottomissione è certezza, la certezza è attestazione, l’attestazione è ammissione, l’ammissione è senso di responsabilità, e il senso di responsabilità è azione”

“Molti sono i digiunanti che dal proprio digiuno non traggono che fame e sete, e molti sono coloro che vegliano, che dalla propria veglia non traggono che perdita di sonno e stanchezza. Quanto è buono il dormire e il mangiare dei perspicaci!”

“È più facile abbandonare il peccato che chiedere venia a Dio”

Passando accanto ad un immondezzaio, disse: “Questo è ciò di cui gli avari sono stati avari”. In un’altra tradizione si narra che egli disse: “Questo è ciò che vi disputavate ieri”

“Chi valuta se stesso, guadagna, chi dimentica se stesso, perde, chi teme Iddio, si salva, chi trae insegnamento diventa perspicace, chi diventa perspicace comprende, e chi comprende diventa sapiente”

“Uno dei più nobili atti del generoso, è che esso finga di non sapere ciò che sa”

“In verità alcuni adorano Iddio per brama [del Paradiso], e questo è il culto dei mercanti, e alcuni Lo adorano per paura [dell’Inferno], e questo è il culto degli schiavi, altri invece Lo adorano per gratitudine, e questo è il culto dei nobili”

“Quando le risposte s’affollano [diventano tante e confuse], il vero rimane nascosto”

“Metti del cotone nel calamaio, allunga la punta della penna, lascia spazio fra le righe, e diminuisci lo spazio fra le lettere, ché, in verità, tutto ciò abbellisce la scrittura”

“Non dedicare la maggior parte del tuo tempo alla tua famiglia e ai tuoi figli, poiché se essi sono amici di Allah, ebbene, in verità, Allah non abbandona i Suoi amici, mentre se sono nemici di Allah, perché dovresti crucciarti e spendere tempo per i nemici di Allah?”

“Il massimo difetto è che tu biasimi un difetto che v’è anche in te”

“Non considerare cattive le parole pronunciate da qualcuno quando puoi considerarle buone”

“Esistono due affamati che non si saziano mai: colui che cerca la sapienza, e colui che cerca i beni e i piaceri del mondo”


3 pensieri su “Ali, il leone di Dio

  1. Grazie per il tuo generoso articolo sulle grandi virtu` dell`Imam Ali che noi consideriamo in base ai Ginan ismaeliti, il 10 avatar di Vishnu.

    Un fraterno abbraccio.

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