Con questa cominciamo una serie di interviste a persone che praticano la disciplina chiamata Sahaja Yoga e che l’hanno integrata con la propria vita.
Il dottore Ivano Hammarberg Ferri svolge la propria attività a Ferrara in qualità di medico oncologo e omotossicologo. Impegnato nella diagnosi e cura delle malattie secondo un approccio terapeutico di tipo olistico che integra la medicina occidentale con l’omeopatia e l’omotossicologia.
Studioso di medicine complementari e non convenzionali, e’ responsabile di progetti di ricerca scientifica. Tra questi lo studio degli effetti della meditazione SAHAJA YOGA in malati di cancro.
Dal 1994 dedica il proprio impegno professionale alla cura del paziente affetto da cancro in ogni stadio della malattia. Svolge la propria attività affrontando con il paziente le problematiche che la malattia oncologica comporta, quali ad la terapia del dolore, l’integrazione nutrizionale, il sostegno durante la chemio e radioterapia, attraverso l’uso combinato della medicina allopatica e della medicina complementare o alternativa che abbia dimostrata validità scientifica.
1. Cosa ha Sahaja Yoga di differente a livello medico dalle altre pratiche di meditazione?
Studi recenti di neurofisiologia hanno mostrato come Sahaja Yoga sia in grado di attivare il sistema limbico ed un elevato numero di nuclei paralimbici contemporaneamente generando un livello di integrazione unico tra queste strutture e le varie aree corticali che cambiano la propria attività elettrica. Questo tipo di modifiche è tipico di Sahaja Yoga e non di altre meditazioni ed e’ ben oltre le tecniche di training autogeno e simili proprio per l’elevato numero di strutture cerebrali coinvolte in questa attività integrata che avviene durante questo tipo di meditazione.
2. Cosa succede fisicamente durante una meditazione?

La fase profonda della meditazione Sahaj in basso, area del sahasrara, consapevolezza senza pensiero e senza dubbio. Molto piu' efficace nel creare equilibrio di altre forme di meditazione e molto aldilà delle tecniche di training autogeno o visualizzazioni per la incredibile integrazione che si crea nel cervello.
Son troppi gli effetti per poterli riassumere, molti meritano una trattazione specifica ma in linea generale possiamo dire che si abbatte l’iperattività del sistema simpatico equilibrandolo con una maggiore azione da parte del sistema parasimpatico.
C’e’ un abbattimento dello stress dannoso che é concausa di ogni malattia che si possa menzionare, con riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria ad un ritmo fisiologico e coordinato dei due.
Si riduce la pressione arteriosa in chi è alta e migliora in chi ce l’ha troppo bassa ( anche questo osservato solo in Sahaja Yoga); si riduce la glicemia, gli ormoni mediatori dello stress.

In baso la fase iniziale della meditazione Sahaj, ego-superego e back-agnya in rosso che si spengono, onde alfa, senso di benessere e gioia.
Aumentano la secrezione di melatonina ( sembra sia la molecola che connette il corpo fisico con quello energetico o spirituale), la serotonina a livello intestinale, la dopamina e le beta endorfine nel cervello.
Migliora la circolazione sanguigna e con essa la circolazione linfatica, si velocizzano i processi di guarigione ad esempio post operatori o il recupero dopo un infarto al miocardico o dopo un ictus, migliora anche il tono dell’umore.
3. Perché ogni meditazione è unica e mai uguale alle precedenti?
Ogni meditazione é diversa poiché noi in ogni situazione siamo diversi, non siamo oggi chi eravamo ieri.
E’ un processo in continua evoluzione che se coltivato con assiduità porta a fare sempre nuove esperienze e quindi diverse meditazioni.
Dipende poi anche da come siamo messi noi, i problemi cambiano a seconda dei momenti di vita e della giornata e quindi la meditazione, andando a lavorare ad intervenire sulle difficoltà del caso, assume connotazioni variabili.
4. Quali misurazioni (dirette o indirette) delle energie sottili che sono presenti nel nostro corpo e della Kundalini sono state sperimentate?
Sicuramente la Kundalini rimane un mistero. Diverso è il caso dei chakra che sono semplici campi elettromagnetici derivanti dall’attività elettrochimica dei plessi nervosi principali; sono in realtà un grande campo elettromagnetico sommatoria di tutti i minori che generiamo.
I chakra sono anche misurabili con un apparecchio, lo SQUID, un giochino che i ladri usano per rilevare il campo elettromagnetico generato dalle batterie dei computer… quindi non lasciate il computer nel portabagagli, lo trovano subito!!!
5. Dopo i notevoli risultati dimostrati negli articoli pubblicati su pazienti affetti da asma, epilessia, diabete, Iperattività (ADHD), ipertensione, cancro, stress, dipendenze da alcool e droghe e sindrome premestruale, quali nuove sperimentazioni su Sahaja Yoga sono in corso?
So per certo che c’è un’evoluzione in elettrofisiologia e neurologia nonché in cardiologia, ma i dati non sono ancora disponibili, personalmente sto lavorando al progetto di uno studio randomizzato con gruppo di controllo in pazienti oncologici.
6. Può essere controproducente pubblicizzare Sahaja Yoga come una panacea? Non è riduttivo?
Assolutamente riduttivo e superficiale.
La fondatrice di Sahaja Yoga, HH Shri Mataji Nirmala Devi, ha più volte ricordato come Sahaja Yoga possa guarire tanti nostri mali psichici e fisici ma anche come alcune malattie arrivate ad un certo stadio evolutivo non possono essere più guarite. Sahaja Yoga non é la panacea delle malattie, ma sicuramente può fare un’infinità di bene a chi malato ed aiutare in modo sostanziale a prevenire le più comuni e gravi malattie dell’uomo del nostro tempo grazie alla crescita della consapevolezza dell’individuo che essa genera.
7. Puoi presentare CEL e l’importanza che potrebbe avere sulla società?
The Center for Evolutionary Learning (CEL) è un network no profit di ricerca globale specializzato nello studio di come individui e organizzazioni debbano imparare ad evolvere verso modelli ideali di responsabilità e sostenibilità nella loro identità e nel loro comportamento.
Prevediamo un mondo in cui la classe dirigente genererà decisioni illuminate sulle pratiche e le iniziative all’interno delle proprie organizzazioni, a beneficio di tutti i soggetti interessati: gli investitori finanziari, i dipendenti, i partner commerciali e la comunità.
Il nostro obiettivo è quindi quello di contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità in tutto il mondo, individuando le più efficaci strategie di apprendimento per migliorare i processi di sviluppo personale negli imprenditori, nei manager e nei dipendenti, che lavorano nel privato o pubblico organizzazioni sociali.
8. Crollato il “dogma del genoma” quale altri condizionamenti scientifici potranno crollare e quali nuove scoperte potremo testimoniare?
Il dogma del genoma é crollato nel momento steso in cui é stato formulato in quanto in esso erano insite proprio le debolezze che lo hanno reso incompleto. Che poi la scienza si sia innamorata del DNA e del genoma é ovvio e comprensibile, peccato che come al solito non ci sia mai l’equilibrio e non si intuisce che bisognerebbe vedere le due facce della medaglia.
Le do un esempio: il darwinismo predica la legge del più forte che mangia il più debole, dunque la supremazia della forza della violenza della prevaricazione; in realtà la visione reale é che in madre natura vigono equilibri, la preda ed il predatore devono essere in perfetto equilibrio e l’uno è motivo e sostegno dell’esistenza dell’altro. Se nasceva la genetica doveva esistere l’epigenetica che fu per l’appunto formulata nello stesso tempo del dogma genetico.
Credo che di falsi miti ne stiano e ne debbano crollare ancora tanti ma la vera grande scoperta sarà il riconoscere ciò che in fondo già sappiamo da sempre poiché è insito in noi, parte di noi: che siamo corpo e spirito, massa ed energia, chimica e fisica… e che nulla può essere ridotto al suo solo aspetto materiale che di ogni cosa é la semplice manifestazione esteriore.
9. Come è cambiato il tuo lavoro dopo che hai conosciuto Sahaja Yoga?
In modo profondo.
La visione che la scienza dona al medico é essenziale, fantastica, rivoluzionaria ma purtroppo insufficiente. Finché nelle università non si insegnerà che siamo spirito, che non siamo solo ciò che mangiamo, ma anche tutto ciò che proviamo, viviamo, facciamo e non proviamo, viviamo e facciamo etc, la medicina sarà incompleta ed insufficiente. Bisognerà aprire gli occhi e capire perché diventiamo e poi siamo le nostre malattie, altrimenti il solo conoscerne sintomi e segni serve ma non basta.
In realtà questo é un fermento che cresce e credo che la medicina sia molto prossima ad arrendersi in modo pacifico a certe verità che ogni giorno testimonia, bisogna solo che scatti la scintilla del coraggio per aprire una nuova era.
L’altro aspetto secondo me fondamentale é imparare a conoscere se stessi, il proprio Se e di lì comprendere ogni cosa. Questo tipo di percorso permette al medico di fare la differenza quando cura i suoi pazienti.
10. Quali momenti magici ti ha regalato Sahaja Yoga nel lavoro? Puoi raccontarne qualcuno?
Non posso ricordare dei momenti magici, posso solo dire che Sahaja Yoga é parte di me, della mia persona, del mio quotidiano e del mio vissuto minuto per minuto; per cui rientra come sistema integrante nella mia diagnostica delle malattie dei miei pazienti.
La magia é la gioia di vedere che i miei pazienti son contenti quando attraverso Sahaja Yoga spiego loro le cause delle loro difficoltà, vedere che una parte di loro viene a meditare per crescere, per curarsi, per migliorare.
Non nego che capita il paziente che ti mette in difficoltà perché la causa dei suoi problemi é stata cercata in ogni modo classico (e non) e non se né é venuti a capo; in quel momento avere la consapevolezza, che Sahaja Yoga da a chi lo pratica, é per me un utile strumento per venire al bandolo della matassa.
Posso evocare un momento toccante che ho vissuto grazie a Sahaja Yoga con i miei pazienti oncologici ricoverati in hospice. Venivano a fare meditazione al pomeriggio quando e se ce la facevano, chi in sedia a rotelle, chi con l’asta della flebo; l’aspettativa di vita era di un paio, tre settimane al massimo, ognuno ricoverato nella propria stanza, ognuno in attesa di “andarsene”.
Ebbene in questo gruppo si é verificato un evento mai osservato prima, hanno iniziato a farsi visita, ad andarsi a trovare l’un gli altri, a farsi compagnia. Questa e’ la magia di Sahaja Yoga nei pazienti terminali malati di cancro, riaprire il cuore ed interessarsi agli altri malati, uscendo dal proprio guscio e tornando per un momento alla vita.
bellissimo.
riguardo alla cura contro il cancro credo sia di buon interesse rilevare come nei testi sacri Veda ( per rimanere in tema orienale ) sia stato consigliato l’uso dei carbonati per prevenire e curare il cancro.
riferimenti:
http://www.curenaturalicancro.org/libri_sacri_veda.htm
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E’ possibile avere del materiale da usare nei programmi di Sahaya Yoga. seguo da sempre le spiegazioni nei vari seminari compreso l’ultimo incontro al Marriot. Non so molto di medicina e poter avere una base per spiegare le connessioni tra malattia e disagio personale legate anche alla disarmonia dei chacra penso mi aiuterebbe molto nel chiarire alcune situazioni: Grazie
veramente interessante. La ricerca sta finalmente dimostrando l’efficacia dello yoga; scientificamente si sta arrivando dove certe tecnoche sono da millenni… va colto come stimolo ad unire il cuore e la mente per intraprendere questa via.
Grazie!
grazie Ivano!!!!
la tua testimonianza è sempre molto preziosa……diffonderemo anche ai programmi!!!!
x rita:
c’è un link on line che introduce un po’ il corso base di sahaja yoga , sicuramente da approfondire nei corsi collettivi:
eccolo:
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molto bella ed interessante…complimenti…
Chi desidera materiale e’ benvenuto a scrivere due righe, cio’ che ho e’ disponibile per la condivisione.
Grazie
Dr Ivano Hammarberg Ferri
salve sono Maurizio pratico SY da molti anni (sono un operatore sanitario al pronto soccorso oculistico del FBF di milano)ho letto con grande compiacimento il tuo articolo su SY.
volevo segnalarti alcuni siti di estremo interesse e sentire una tua opinione:
http://www.aerrepici.org/
Fai clic per accedere a chemio.pdf
http://www.metodoruffini.it/Home%20page.html
http://www.curenaturalicancro.org/
in attesa di un tuo gentile riscontro ti ringrazio del tuo tempo. JSM
maurizio aiello mauriziocomo@libero.it
…l’evoluzione dell’uomo passa inesorabilmente attraverso Sahaja Yoga!…
Salve
A chi mi posso erivolgere a Genova per la Sahaja yoga?
Grazie
Guarda Andrea per Sahaja Yoga a Genova puoi inviare una mail aquesto indirizzo:paoloromano@yahoo.it o a paolo.romano@sahajaworldfoundation.org….fammi sapere!